Io mi auguro davvero di non leggere mai su nessun quotidiano e di non udire mai durante nessun Tg che è stata abolita la ‘Gita Scolastica’.
Ricordo la mia prima gita delle elementari con estrema precisione: pullman che ci aspettava accanto alla scuola, una borsa militare comprata al mercato di Senigalia a Milano e prestata da qualche fratello che se ne era già liberato e la Barbie, abbronzata, infilata con la testa che spuntava perchè non soffocasse, fra il panino e il succo.
La meta era l’Italia in miniatura. E poi tutte le altre, delle quali conservo foto e ricordi. Da quando sono guida, ho avuto la possibilità di guardarle da un altro punto di vista. E io, che i bambini già li adoro, ho imparato ad amarli ancora di più. Certo la prima classe delle medie che mi è arrivata, dopo tanti gruppi di educati e composti tedeschi, mi è sembrata un girone dantesco. Ho capito perchè alcuni colleghi mi avevano detto: ah no! Io le medie non le faccio! Ogni guida potrebbe ogni anno scrivere un libro su ciò che succede durante le visite guidate….quando i protagonisti sono i ragazzi…. sarebbe oltremodo interessante.
I ragazzini possono essere piccoli e mingherlini o più alti di me, ma lo zaino è sempre enorme: panini, almeno 3, patatine, biscotti, focaccia, pizza, succhi, coca cole e ovviamente caramelle. Da un po’ sono arrivati anche i piatti più esotici. Innanzitutto una comunicazione alle madri: è completamente, assolutamente inutile che vi affaccendiate a mettere nello zaino tupper ware con amorevoli pranzetti biologici e acqua minerale naturale in bottiglie di vetro.
Dall’inizio delle visita guidata anche i ragazzini, come gli adulti, saranno soprattutto interessati a quando si potrà mangiare. Se i professori acconsentono alla merenda, sarà già una festa: e lì iniziano gli scambi. Il vegano mangerà un bel pane e salame. Chi non sa cosa sia il cous cous vorrà assaggiare. Chi ha 5 panini sarà disposto a barattarne uno per un singolo biscotto al cioccolato. Chi ha sofferto il pullman guarderà con odio tutti gli altri che mangiano. Ma la cosa più bella non è la loro pausa merenda. Sono gli occhi che ti guardano stupiti quando racconti. Il più scatenato diventa subito il mio assistente. Durante gli spostamenti, ho sempre qualcuno al mio fianco che mi racconta della sua vita. Non ho detto che sia facile. Non ho detto che non siano scatenatissimi. Alcuni sono incontenibili.
E allora abbiamo capito che era il momento di inventarci qualcosa di nuovo solo per loro. Una gita scolastica ma piena di giochi, di sfide, di indovinelli, di recitazione. Il succo è: tu mi ascolti, impari tutto ciò che dico ma per pochissimo ….e poi ci giocherai. Alla fine della gita avranno capito che si può apprendere divertendosi e sono certa che certe cose non le scorderanno mai. Il vincitore ….vincerà…..lo sconfitto si consolerà. Nella vita si vince, si perde, ma soprattutto si partecipa e si gioca. Gita scolastica tradizionale o 2.0 perchè sia gita. Un encomio ai professori che accompagnano i ragazzi, ci aiutano ed affrontano con noi tutti gli imprevisti. Tanti….che voi neanche potete immaginare.